sabato 25 settembre 2021

"Intervista a Guia Risari"


GUIA RISARI, SCRITTRICE, FILOSOFA E FORMATRICE SI RACCONTA ALLE PICCOLE EMOZIONI 

Guia Risari ha studiato filosofia, ebraismo, letteratura delle migrazioni. Scrive libri per bambini, romanzi, racconti, saggi, testi surrealisti e drammaturgie. Tra i suoi libri, L’alfabeto dimezzato (Beisler 2007), Achille il puntino (Kalandraka 2008), La coda canterina (Topipittori 2010), Il taccuino di Simone Weil (rueBallu 2014), Il Decamerino (Mondadori 2015), La porta di Anne (Mondadori 2016), Il viaggio di Lea (EL Einaudi Ragazzi 2016), Jean Améry. Il risentimento come morale (Castelvecchi 2016), Gli amici del Fiume (San Paolo 2017), Così chiamò l’Eterno (Stampa Alternativa 2018), La stella che non brilla (Gribaudo 2019), Una gallina nello zaino (Terre di mezzo 2019), Ada al contrario (Settenove 2019), Avanti tutta! (Edizioni Corsare 2020), La Terra respira (Lapis 2021). Interviene con laboratori, letture, formazioni, conferenze. 

COME HAI INCOMINCIATO A SCRIVERE  LIBRI PER BAMBINI/RAGAZZI?

Dopo aver scritto un saggio di filosofia sul risentimento e un libro sull’antisemitismo italiano, ero  immersa nella composizione di racconti, ma cercavo altro. Allora ho incontrato un libro di Arpino,  Randagio è l’eroe, e le immagini di Lionni. È stato per me come rinascere. Mi sono ritrovata a  scrivere favole senza fermarmi e a ridere, a divertirmi, a ricostruire il mondo su altre basi, su basi  bambine. Non semplificate, ma stratificate e rivoluzionarie. 


COME NASCE UN LIBRO?


Un libro nasce da un’intuizione che si concretizza, da un’immagine, da un sogno, dalla lettura  trasversale di un’esperienza, da un viaggio improvvisato, da uno sguardo rubato, da un cane che  scodinzola, da una frase... Gli spunti sono infiniti ed è difficile delimitare il loro effetto su di noi.  Quindi non resta che leggere, guardare, vivere, ascoltare, toccare tutto con grande attenzione. 



QUALE PERSONAGGIO DEI TUOI LIBRI VORRESTI ESSERE?

Nessuno. Per me loro sono esperienze parallele, amici, a volte compagni, ma non m’identifico con  nessuno di loro totalmente. Mi stanno simpatici; a volte, hanno delle mie caratteristiche, ma io sono  altrove. Sono nel mio quaderno che si gonfia di storie e cambia colore e forma ogni volta.

COSA TI PIACE DI PIU' DELL'ESSERE SCRITTORE?


L’essere scrittrice mi consente di muovermi nel mondo con estrema libertà. Ho i miei orari, scelgo  le mie postazioni di lavoro, i miei temi, le mie città, gli sfondi dei miei libri e della mia vita. Fare la  scrittrice significa leggere tanto, ma anche guardare e ascoltare con molta attenzione e ripensare alle cose. Scrivere non è solo creare; è anche un riscrivere l’esperienza. 


 COSA LEGGI NEL TUO TEMPO LIBERO?

Principalmente romanzi di grandi autori e autrici statunitensi, inglesi, spagnoli, francesi. Adoro i  racconti – particolarmente quelli di Mansfield, Couto, Berlin – ma mi tuffo con piacere anche in  romanzi graffianti, che privilegino uno sguardo lucido sulla realtà, una lingua affilata e una  prospettiva disincantata, come quella di Oakes. Mi piace, insomma, una letteratura coraggiosa,  anche se fa soffrire.


GUIA RISARI 

 


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